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Esami ecografici ed invasivi per il controllo della gravidanza normale e ad alto rischio da parte di esperti di livello internazionale.

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fetalcenter.it | Esami | Doppler flussimetria delle arterie uterine

  • Quando si effettua?
  • Nei casi a rischio di sviluppare complicanze ipertensive della gravidanza (gestosi) o ridotto accrescimento fetale. In questi casi, l’esame viene effettuato a 20 settimane e ripetuto eventualmente 1 mese dopo;

  • A cosa serve (finalità)?
  • Questo esame ha lo scopo principale verificare un normale processo di sviluppo della placenta e di afflusso di sangue dalle arterie materne dell’utero alla placenta stessa. Se all’esame questo apporto di sangue appare ridotto, aumenta il rischo che si possano ripetere (se presenti nella gravidanza precedente) una gestosi, un ridotto accrescimento del feto o entrambi. AL contrario, in pazienti a rischio il riscontro di una normale flussimetria delle arterie uterine permette di tranquillizzarle sul fatto che il rischio che tali eventi possano ripetersi è invece estremamente basso.

  • Come viene eseguita?
  • L’esame viene condotto per via addominale e dura pochi minuti, durante i quali si rileva il segnale Doppler delle arterie uterine di destra e sinistra e si misurano i parametri di flusso sanguigno (fig.13);

  • Da chi viene eseguita?
  • Per definizione, essendo un esame effettuato in paziente “a rischio” deve essere effettuata da un medico Esperto in Diagnosi Prenatale e gravidanze a rischio.

  • Si effettua anche in altri casi?
  • Secondo alcuni esperti, poichè la frequenza delle due complicanze sopra menzionate è molto maggiore nella prima gravidanza che non nelle successive, l’essere gravida per la prima volta rappresenterebbe un motivo per sottoporsi a tale esame. Tuttavia, va sottolineato che nelle Linee Guida nazionali ed internazionali, la Dopplerflussimetria delle arterie uterine (o Dopplerflussimetria placentare) va effettuata solo in pazienti a rischio di gestosi o di ridotto accrescimento fetale (IUGR o FGR). In tale classe di rischio rientrano le pazienti che:
    hanno già avuto una gravidanza complicata da gestosi ipertensiva e/o ridotto accrescimento fetale (IUGR o FGR);
    soffrono di ipertensione arteriosa pre-esistente alla gravidanza;
    hanno una sindrome da autoanticorpi (anti-fosfolipidi, anti-cardiolipina) o una malattia autoimmune come il Lupus;
    presentano uno stato di Trombofilia geneticamente determinata (presenza di alcune mutazioni in geni che regolano la coagulazione – Leiden, MTHFR, protrombina, etc.)

     

    Fig. 13 | Flussimetria delle arterie uterine
    Sulla sinistra, in rosso l'arteria uterina di cui si rileva il segnale. Sulla destra, l'onda di flusso registrada dal Doppler